“Le tele che verranno esposte coprono un arco temporale di quarant’anni circa, i paesaggi restituiti con varie tecniche illustrano non solo l’evoluzione stilistica, ma anche una crescita personale ed esperienziale dell’artista. Nei paesaggi di Cogliati non c’è traccia della presenza dell’uomo, vi è solo il segno del suo passaggio, indicato tramite edifici posti in lontananza. Si tratta di vedute della Brianza e in particolare dell’area di frequentazione dell’artista nel parco naturale di Montevecchia. I soggetti che verranno esposti offrono un documento di come sia cambiato nel frattempo il paesaggio con l’antropizzazione e il cambiamento climatico. Il materiale pittorico alterna visioni notturne e diurne con un’enfasi particolare alle nevicate. La pittura degli ultimi anni non reca alcuna matrice grafica volta a irregimentare, o in qualche modo costringere il colore, anzi è imperante un contorno sfumato e di contrasto con i fondi ottenuti tramite velature sovrapposte di colori di diversa matrice tonale che conferisce un digradare del colore in un altro. Questo espediente genera il fenomeno percettivo a cui l’occhio “naturalmente” conferisce connotati di elementi naturalistici come il fiume o la radura boscosa. E’ una natura che non è e né sarà in futuro qualcosa di oggettivamente definito, ma piuttosto in costante divenire e cangiante nei suoi connotati”